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sabato 15 maggio 2010

Sono nato nel paese delle lacrime

Sono nato nel paese delle lacrime
dove gli abitanti sembrano libellule
dove fingere vuol dire un po’ sorridere
dove la malinconia è a forma di fragole.

Sono nato nel paese delle lacrime
marzo fà sbocciare pezzi di malessere
il gigante si diverte a far le regole
ogni pianto dà respiro a un mar di nuvole.

Sono nato nel paese delle lacrime
neanche Venere può spingermi a decidere
le valigie disegnate con la cenere
gli aeroporti le stazioni nelle scatole…

…che paura dover dire
non mi resta che svenire!!
Hai ingoiato troppe anime,
ciao paese delle lacrime…

3 commenti:

maria carmela ha detto...

..eppure c'è qualcosa che ci lega a questo paese delle lacrime e che nonostante tutto lo rende anche un pò nostro.
Il problema forse è capire cosa..

Orazio ha detto...

di certo non siamo masochisti...

Alfredo Caputo ha detto...

"Sono nato nel paese delle lacrime
marzo fà sbocciare pezzi di malessere
il gigante si diverte a far le regole
ogni pianto dà respiro a un mar di nuvole."

Molto bella questa seconda strofa.
In generale il componimento è di una soavità e leggerezza quasi cullante a tratti, che tuttavia porta con sé tutta la pesantezza del dramma esistenziale dell'uomo moderno. Bello!

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