Ride così in mezzo alla strada. Suona. Un capanello di gente si sveglia intorno, ride, scherza, applaude, apprezza le note che escono da un flauto magico. E' una vita al contrario, comincia dalla morte, un po' alla volta tutto nasce, le mani crescono insieme ai capelli. Le orecchie ascoltano meglio i suoni della quotidianità. E' una vita al contrario che scoppia, urla, mescola e tritura le ossa degli esseri umani. E' un sorriso involontario, una poltiglia di dolore, una forma vegetale, un passaggio in questa esistenza che vale poco e molto meno di quanto pensiamo. Una vita al contrario dove non si risparmia l'acqua, dove per strada la gente non si saluta, dove c'è poca luce e molto poca elettricità in mano ai potenti. E' un vento che asciuga, una vita dove il verbo amare non ha valore, dove gli specchi riflettono odio e sazietà. E' una vita al contrario per chi scrive da sinistra a destra. E' una vita dove gli attimi non sono nel nostro DNA, dove guardiamo avanti, dove i nostri occhi non assicurano presenza, dove i 'maestri' professano assenza. E' una luce assente, una vita al contrario. Un insieme di capitoli dove il nostro sangue non scorre più. E' un cuore che mai vedremo, una carezza che manca in questa vita al contrario
dove tu baci il mio sguardo mentre faccio il solletico alle nuvole rosa. E' una vita di cartone, un istante che non vedo, una passeggera etichetta di sorrisi e piaggeria. E' un eterna presenza in questa vita al contrario dove la logica non esiste. Una vita di caricature, di passi sconnessi, conti pregressi al bar dove l'anima si arrende al videopoker. Il contrario della vita è il nero, buio e senza umiltà. Il bianco è lo specchio degli inganni. E' una vita al contrario lotterie, telefonini, social network, l'angoscia porta stanchezza e solitudine. Noi figli dell'universo. Noi esseri spregevoli pieni di travagli e incertezze. Il codice fiscale, gli scontrini, lustrini e paillettes. Una vita al contrario, un po' bianca, scura in volto, ricca di estremisti incappucciati. Precari che ragionano senza preoccupazioni. Il sole nasce laggiù dove non lo vediamo. Il sole è nel tempo libero, le persone senza reddito. Il tempo per pensare. I sogni sono chiusi nei cassetti. Siamo esseri in cattività, non vogliamo le responsabilità. Ride così in mezzo alla strada, un capannello di gente applaude il suo numero da circo e giocoliere. Precari in una vita al contrario, dove l'inchiostro oscura la spada, e dove la quotidianità è solo un capitolo verso la morte.
giovedì 20 maggio 2010
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1 commenti:
Non ci resta che procedere come i gamberi: andare avanti pur camminando all'indietro..
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